Pidocchi e lendini
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I pidocchi sono piccoli insetti, che agiscono come parassiti e rappresentano un’insidia costante, soprattutto tra i bambini. La pediculosi è un’infestazione cutanea comune e una fonte di preoccupazione per molti genitori. Spesso, il disagio è causato dall’erroneo pregiudizio che collega i pidocchi alla scarsa igiene personale, fattore attualmente negato dalla comunità scientifica. In realtà, questi parassiti non fanno differenza tra capelli corti o lunghi, puliti o sporchi. L’infestazione da pidocchi si manifesta con un’irritazione e un intenso prurito nella zona interessata. Un’accurata ispezione del cuoio capelluto è sufficiente per identificarla. I trattamenti anti-pediculosi disponibili sono efficaci, ma è importante agire con tempestività.
Che cosa sono i pidocchi
I pidocchi sono parassiti di dimensioni ridotte (da 1 a 3 mm), che si nutrono del sangue umano e proliferano tra capelli o peli, sui quali si muovono facilmente grazie agli uncini posti sulle loro zampe. Le uova deposte dal pidocchio (lendini) sono bianco-grigiastre di circa 1 mm di diametro e sono ancorate saldamente al fusto dei capelli: per questa caratteristica si possono differenziare dalla forfora che, al contrario, viene eliminata con un soffio o da un lieve allontanamento manuale. Dopo circa una settimana, le uova si schiudono vicino al cuoio capelluto. Per stabilire da quanto tempo è in corso l’infestazione, è possibile misurare quanto le uova si sono allontanate dal cuoio capelluto. Le lendini situate a una distanza di 7-10 mm dal cuoio capelluto, sono state deposte 15-20 giorni prima (infatti, i capelli crescono di circa 1 cm al mese). I pidocchi adulti vivono circa 30 giorni. In questo periodo, una femmina può deporre sull’ospite dalle 80 alle 300 uova.
Localizzazione dei pidocchi e delle lendini
Il principale sintomo di una pediculosi è un intenso prurito, concentrato soprattutto sulla nuca e dietro le orecchie. Questa reazione è causata dalla saliva che i pidocchi iniettano nella cute, mentre si nutrono. I pidocchi non causano malattie, ma l’istinto di grattarsi può scalfire la pelle, lasciandola esposta alle infezioni. Per non confondere le lendini con la forfora, è necessario ricordare che le uova sono saldamente attaccate al capello e per rimuoverle è necessario l’uso del pettine deovulante, con spazi interdentali molto stretti. Talvolta, l’infestazione è asintomatica e per questo è buona norma effettuare un controllo accurato del capo, magari con l’aiuto di una buona illuminazione e di una lente d’ingrandimento, con la quale osservare tutti ciuffi di capelli, soprattutto nelle zone più frequentemente infestate: nuca, tempie e attorno alle orecchie.
Come intervenire
I pidocchi non saltano da una testa all’altra, ma si trasmettono mediante il contatto diretto. Le condizioni ideali per la loro trasmissione si creano in comunità sovraffollate, tra soggetti che vivono in promiscuità. Il parassita si diffonde facilmente nell’ambito di un nucleo familiare o nelle comunità infantili (asili, scuola materna ed elementare, strutture sportive ecc.). Naturalmente, trasmissioni accidentali di pidocchi possono avvenire in molti altri modi, come in locali pubblici e mezzi di trasporto particolarmente affollati o in modo indiretto mediante il contatto con diversi oggetti: cuscini, pettini, spazzole, cuffie, caschi, materassi, coperte, asciugamani, berretti, sciarpe o altri indumenti che sono stati a contatto con persone infestate. Tuttavia, questi casi ricoprono una scarsa importanza, poiché i pidocchi vivono al massimo 2-3 giorni al di fuori del loro habitat.
Quali prodotti usare
In caso di pediculosi accertata, è indicato il ricorso a prodotti pediculociti. In commercio, sono disponibili polveri aspergibili, mousse, shampoo, lozioni, gel o spray.
I principi attivi contenuti in questi sono principalmente:
- Malathion, appartenente alla classe degli organofosforici, provoca la paralisi respiratoria del pidocchio ed è attivo anche sulle uova.
- Estratto di piretro o piretroidi di sintesi (come tetrametrina, permetrina e fenotrina) si comportano come agenti occlusivi e uccidono i pidocchi per soffocamento, ma sono meno efficaci sulle lendini.
In genere, viene consigliato l’utilizzo di prodotti direttamente sul capello asciutto, con un prolungato massaggio e una diffusione del prodotto alla pelle sottostante, con un pettine che verrà poi pulito. Dopo aver lasciato riposare il medicamento per 5-10 minuti, è opportuno procedere con il lavaggio e il risciacquo con acqua o uno shampoo neutro. In genere, è necessaria una seconda applicazione di insetticida 7-10 giorni dopo la prima, per uccidere i pidocchi nati dalle uova schiuse dopo il primo trattamento. Per tutte le persone che preferiscono non utilizzare agenti chimici, sono disponibili anche preparati a base di estratti vegetali, come le piretrine naturali oppure prodotti a base di dimenticone, che agiscono con un’azione di tipo fisico e occlusiva. Queste alternative possono essere utilizzate in associazione con l’accurata rimozione meccanica delle lendini, con un pettine a denti indeformabili e fitti, in grado di trascinare le uova e i pidocchi uccisi lungo il capello.
Come evitare la re-infestazione
Un metodo semplice per la prevenzione consiste nel lavaggio di lenzuola e capi d’abbigliamento ad una temperatura superiore ai 60°C e nell’immersione in acqua calda di pettini e spazzole. I genitori, che pettinano e controllano regolarmente i capelli dei propri figli, possono individuare facilmente i pidocchi. Ciò aiuta il resto della famiglia ad evitare l’espandersi dell’infestazione.